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La sfericità dell'esistenza come un gioco d'ombra fra quello che la morale sente e trasmuta e questo movimento di quinta essenza che si riflette nel tentativo. Il corpo come dimora e specchio dell'anima; un linguaggio ontico come un fenomeno, come la vita e le domande fatte di spirito e di corpo. Il seme della virtù nel riconoscimento dei limiti della volontà. Cerchiamo nella reminiscenza quell'eterno ritorno al bambino, all'eroe, e lo scopo diventa il sapore misterioso del nostro percorso.